L’origine del Radicchio variegato di Castelfranco IGP non è nota, ma la sua storia e la sua tradizione sono strettamente legate a quella del radicchio rosso di Treviso tardivo. Deriva infatti quasi certamente da un incrocio di quest’ultimo con la scarola, ottenuto proprio nella zona di Castelfranco Veneto: alla scarola appartiene sicuramente la caratteristica foglia larga, spessa e di colore bianco-crema, mentre dal rosso tardivo sembra derivare la colorazione intensa e brillante delle variegature e la naturale predisposizione alla forzatura-imbianchimento. Il prodotto che ne deriva, oltre che delizioso al palato, è tanto bello da aver suggerito per lui il nome di “rosa di Castelfranco” o “fiore che si mangia”, del tutto meritato se lo si guarda maturo dopo l’imbianchimento e la toelettatura.

In cucina e a tavola.

Il Radicchio variegato di Castelfranco IGP si può conservare in frigorifero, ma solo per alcuni giorni. In bocca la foglia si percepisce consistente; il sapore, delicato, va dal dolce ad un amarognolo gradevole. Per questo la tradizione locale lo vuole utilizzato soprattutto crudo, semplicemente in insalata, come peraltro accade per tutti i nobili radicchi trevigiani. Ciò non toglie che lo si possa utilizzare in moltissime altre maniere: come base per insalate arricchite da altri gusti o condite in modo più sofi sticato, oppure come ingrediente per risotti, minestre, cotture e persino fritture.