“Globalizzazione”. Il termine ormai è divenuto sinonimo di perdita delle proprie radici e della propria identità culturale, una sorta di spauracchio che ha portato con sé una reazione a volte anche molto forte da parte dei singoli individui, “costretti” a ripensare alla terra dei padri come a un paradiso perduto. In sintesi, la globalizzazione ha favorito la nascita dei prodotti certificati, delle Indicazioni Geografiche e delle Denominazione di Origine Protette.

Mangiare e bere? Il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy.

Un record mondiale nel turismo enogastronomico che ammonta a 24 miliardi di euro spesi da turisti nazionali e stranieri in pasti tra ristoranti, pizzerie, trattorie, e acquisto di prodotti tipici, un terzo del costo vacanziero va in cibarie.

Spesso i turisti enogastronomici hanno un alto grado di scolarizzazione, sono generalmente colti, spesso sono liberi professionisti o comunque ricoprono cariche di rilievo. Sono uomini e donne alla ricerca del piacere, nel senso filosofico del termine, e che hanno una buona immagine di sé.

E’ una notizia importante per il nostro Belpaese in asfissia da crisi e da primati negativi, da considerare sotto l’aspetto economico e professionale, per chi lavora e per chi cerca di farlo, tipo nuovi sbocchi occupazionali

Il cibo, secondo l’indagine di Coldiretti, svetta (35%)  in cima a ogni altro aspetto vacanziero. Batte la visita a musei e mostre ( 29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12 %), lo sport (6 %) e il gioco d’azzardo (2 %).

Insomma, alloggi, intrattenimenti, arte, cultura non reggono statisticamente il confronto con la buona tavola.

Ma la nostra bistratta e bellissima Italia vanta pure altri must, tra cui il primato europeo nel numero di aziende biologiche.

Insomma questo è quello che da un po’ di anni è considerato uno dei nuovi orizzonti del turismo.

 

C'è un commento

  • 6 anni ago

    Sono d’accordissimo, il buon cibo e il buon vino possono essere non solo un valore aggiunto di un viaggio in Italia, ma il motivo principale del viaggio stesso. Dalla Sicilia alle case vinicole della Valpolicella, l’Italia è talmente ricca di perle eno-gastronomiche che bisognerebbe fare un viaggio di almeno un anno!

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